
Castel Savoia: il castello della Regina Margherita
Siamo a Gressoney-Saint-Jean, in Valle d’Aosta, a 1350 m di altitudine.
Castel Savoia è in località Belvedere, una posizione strategica da cui si domina tutta la vallata e con una vista mozzafiato sull’intero ghiacciaio del Lyskamm appartenente alla catena montuosa del Monte Rosa.
La dimora fu fatta costruire dalla regina Margherita di Savoia come residenza di villeggiatura nel 1899 su progetto dell’architetto Stramucci. Il re partecipò alla posa della prima pietra ma non riuscì a soggiornarvi in quanto fu assassinato nel 1900, prima del completamento dei lavori nel 1904.
Margherita si era innamorata di questa zona dopo aver trascorso diversi soggiorni con il re Umberto I presso la residenza del barone Luigi Beck Peccoz, in quella che oggi è conosciuta come villa Margherita ed è la sede del municipio.

L’edificio viene chiamato castello ma in realtà è una villa ottocentesca a tre piani in stile eclettico. Saltano subito all’occhio le cinque torri neogotiche tutte diverse tra loro mentre gli interni sono in stile liberty. L’unione di stili diversi fu voluta dalla regina che partecipò sia allo sviluppo del progetto che alle varie fasi della costruzione.
Si tratta di una residenza molto moderna per l’epoca.
Durante la costruzione vennero installati corrente elettrica, impianto di acqua calda e riscaldamento. Negli anni successivi arrivò anche il telefono con linea sia interna che esterna.
I lampadari e i caloriferi in ghisa che si vedono durante la visita sono quelli originali.

Essendo stato costruito ad hoc per lei che era innamorata delle montagne da alcune finestre si gode di una vista spettacolare sul Monte Rosa, in particolare da quelle nella veranda coperta e nel suo studio.

Oltre alla vista, merita una menzione particolare lo scalone autoportante in legno che collega il piano nobile al piano di rappresentanza.

Una caratteristica molto particolare della dimora è l’assenza della cucina, questo perchè Margherita non amava l’odore del cibo.
Venne quindi costruita in un edificio separato, quello che adesso è adibito a biglietteria, e collegato alla sala da pranzo tramite un tunnel sotterraneo con un sistema di binari per trasportare le pietanze.

Durante la sua permanenza a Gressoney fece molte escursioni in vetta accompagnata dal barone Beck Peccoz. Questa sua passione ha fatto si che le venisse dedicato il rifugio Capanna Margherita posto a 4554 metri sul Monte Rosa dove lei pernottò nel 1893, qualche giorno prima dell’inaugurazione ufficiale.

Le escursioni sul Monte Rosa si interruppero quando durante l’attraversata del ghiacciaio Grenz il barone morì per un infarto e la regina rimase molto scossa da quell’evento. Da quel momento si dedicò a semplici passeggiate in paese.
La regina amava questo luogo, vi trascorreva le sue “ferie da regina” durante il mese di agosto.
Soggiornò in questa dimora fino a pochi mesi prima della sua morte avvenuta il 4 gennaio 1926 a Bordighera.
Qualche anno dopo la sua morte il figlio Vittorio Emanuele III decise di mettere in vendita il castello (rimuovendo anche gran parte del mobilio, l’attuale arriva da palazzo reale di Torino).
Venne acquistato nel 1937 da Ettore Moretti, un industriale milanese che non apportò nessuna modifica. Nel 1981 viene venduto alla regione Valle d’Aosta.
La visita guidata dura circa un’ora durante la quale si possono vedere le sale al piano terra tra cui la veranda con la sua splendida vista e l’imponente scalone autoportante in legno. Al piano nobile si ha accesso alla camera della regina con il relativo bagno e studio, alla stanza della dama di corte e ad una mostra fotografica delle sue avventure in quota. Il secondo piano della residenza non è aperto al pubblico.
Girando per le stanze si possono vedere gli stemmi dei Savoia (croce bianca su scudo rosso) e della regina Margherita (doppia croce bianca su scudo rosso, ad indicare anche il rapporto di consanguineità col sovrano), oltre a margherite in onore della sovrana e al motto della casata reale FERT, e quello personale di Margherita SEMPRE AVANTI.

Un’altra particolare iscrizione è presente sul soffitto nell’atrio del piano nobile HIC MANEBIMUS OPTIME (Qui staremo benissimo).

Durante il nostro weekend in Valle d’Aosta abbiamo visitato molti castelli grazie all’Abbonamento Musei Lombardia e questo è quello che ci è piaciuto più di tutti. Quando si arriva nel suo parco sembra di essere in un mondo incantato, si torna indietro nel tempo.

