
Milano che non ti aspetti: villaggio operaio di via Lincoln
Vicino a corso XXII Marzo, a poca distanza dalla zona del Conservatorio, si trova via Lincoln con le sue case colorate che fanno pensare a Burano, a dei borghi liguri o a Notting Hill.
La via è leggermente defilata rispetto ai classici percorsi turistici nonostante sia a poco più di 10 minuti a piedi da Piazza San Babila, questo fa sì che sia ancora poco conosciuta e offre la possibilità di godersela immersi nella quiete che la contraddistingue.

La storia di questa strada variopinta, conosciuta anche come quartiere arcobaleno o quartiere giardino, inizia negli anni 80 dell’Ottocento quando la Società Edificatrice Abitazioni Operaie (SEAO) decise di costruire un “quartiere ideale” per i lavoratori di zona Porta Vittoria, in particolare per i ferrovieri.
L’area su cui decisero di far sorgere il loro villaggio era un’area dismessa a causa dell’abbattimento della stazione ferroviaria di Porta Tosa, diventata superflua dopo la costruzione della stazione Centrale.

L’idea che sta dietro a questo progetto è la stessa che a Crespi d’Adda ha portato Cristoforo Crespi a costruire un intero villaggio per i lavoratori del suo cotonificio.
In quel periodo storico non esistevano ancora le case popolari e le cooperative edilizie iniziavano a proporre soluzioni abitative a prezzi inferiori rispetto agli affitti liberi che si mangiavano la maggior parte dello stipendio degli operai.

Il progetto del quartiere, però, non fu mai portato a termine a causa della difficoltà a reperire i fondi e dell’arrivo delle due Guerre Mondiali.
Questi inconvenienti hanno fatto si che via Lincoln rimanesse un angolo di Milano unico nel suo genere.

Con il passare degli anni i proprietari delle case iniziarono ad abbellire l’area ottenendo un effetto arcobaleno con le facciate che vanno dal rosa all’azzurro, passando per verde, giallo e viola.
Ogni casa dispone di un piccolo giardino che in origine fungeva da orto per aiutare con il sostentamento della famiglia.

Vi consiglio di andarci almeno una volta, dal centro è una passeggiata fattibile (in alternativa fermano alcune linee di tram e autobus nelle vicinanze) soprattutto se siete in cerca di un momento di pace e tranquillità.
Noi ci siamo tornati nel periodo natalizio, è stato bellissimo fuggire dal caos di Corso Vittorio Emanuele II e trovarsi nel silenzio più assoluto nel giro di 15 minuti.

