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10 luoghi da non perdere in provincia di Varese

La provincia di Varese può sembrare meno interessante delle vicine Como e Milano ma in realtà nasconde molti luoghi che vi faranno ricredere.

Noi ci viviamo (in realtà solo io, Paolo è in provincia di Milano) e spesso la domenica pomeriggio ci spostiamo in giro per la provincia.

Oggi ve ne mostriamo 10, se cercate il tag VARESE qui sul blog troverete altri post dedicati a questa zona.

1. Varese città

Non possiamo che partire dal capoluogo. 

Varese è chiamata la città giardino, a fine 800 diventò la meta preferita dei facoltosi milanesi che qui iniziarono a costruire le seconde case e fecero fiorire lo stile liberty che ancora oggi caratterizza molte ville e il Grand Hotel.

Dopo una passeggiata nel centro storico non potete perdere i suoi giardini.
Il più imponente è sicuramente quello di Palazzo Estense, il palazzo comunale,  eretto nel 1760 da Francesco III d’Este. Si dice che sia stato realizzato ispirandosi a quello di Schönbrunn a Vienna, con fontane e terrazze.

Qui per Natale vengono installate moltissime luminarie che attirano migliaia di persone da tutto il circondario.

Salendo sulla collinetta dietro la fontana principale si raggiunge Villa Mirabello sede del museo archeologico, con il suo parco dove potete ammirare il maestoso cedro del Libano alto più di 28 metri con una circonferenza di 9 metri.

Qui è presente anche un rifugio antiaereo della 2° Guerra Mondiale. E’ possibile visitarlo durante alcuni eventi organizzati dal Gruppo Speleologico Prealpino.

Non meno belli, solo per citarne alcuni, i parchi di Villa Toeplitz, Villa Baragiola, Villa Torelli Mylius e Villa Panza (quest’ultimo con accesso a pagamento).

2. Sacro Monte e Campo dei Fiori

Spostandosi verso nord dal centro di Varese si raggiunge in pochi minuti di salita il Sacro Monte.
Qui nel 1600 è stato realizzato un percorso di 2km con 14 cappelle che rappresentano i Misteri del Rosario. La salita, con dislivello di quasi 300 metri, termina al Santuario di Santa Maria del Monte.

L’omonimo borgo è raggiungibile anche in auto (attenzione che non ci sono molti parcheggi e nei festivi sono a pagamento) o con l’autobus. 

Durante la visita al borgo non perdetevi i due musei: il Museo Baroffio con la sua collezione d’arte e la Casa Museo Pogliaghi dove tra le tante opere raccolte dall’artista spicca la riproduzione a grandezza naturale del portale del Duomo di Milano. 

Visitando il Museo Baroffio avrete anche la possibilità di accedere alla Cripta romanica posta sotto il Santuario con affreschi del 1400 e di vedere anche dei resti di edifici sacri antecedenti. 

Proseguendo sull’unica strada presente si raggiunge il massiccio del Campo dei Fiori con i suoi sentieri e punti panoramici.

Qui nel 1912 fu realizzato l’imponente Grand Hotel Campo dei Fiori che per quarant’anni ospitò la ricca borghesia dell’epoca. Rimasto per molti anni chiuso e in stato di semi abbandono è stato utilizzato negli ultimi anni per il remake del film suspiria. Grazie al Fai è possibile partecipare a visite guidate per vederne una piccolissima parte.

Questa zona è stata anche importante durante la Prima Guerra Mondiale, da qui infatti passa la Linea Cadorna. Uno dei punti più rilevati è sicuramente il Forte di Orino da cui si aveva una vista a 360° su tutto il territorio circostante, dalle Alpi alla pianura.

In vetta a 1226 m.s.l.m. è presente l’Osservatorio astronomico Schiapparelli e una stazione metereologica.

Per approfondire:
Grand Hotel Campo dei Fiori – il gigante addormentato di Varese

Campo dei Fiori: 5 punti panoramici

3. birrificio Poretti

In Valganna è presente un altro esempio di stile Liberty, stiamo parlando del birrificio Poretti a Induno Olona, pochi chilometri a nord di Varese.

Il birrificio fu fondato in questo esatto punto nel 1877 da Angelo Poretti di ritorno da anni tra Austria e Germania dove aveva lavorato nelle ferrovie. Venne scelto questo luogo per la presenza di fonti d’acqua pure, indispensabili per la realizzazione della birra.  

Una delle zone più belle del birrificio è la sala di cottura, sono stati modernizzati i macchinari ma la struttura è rimasta uguale a quella realizzata nel 1908. 

Alcune zone del birrificio, tra cui la sala di cottura e la villa sono accessibili al pubblico durante le visite guidate che si svolgono due volte alla settimana.

Per approfondire:
Porte aperte ai luppoli – visita al birrificio Poretti

4. Cascata Fermona

La provincia di Varese è ricca di cascate.
Sul blog trovate molti post a riguardo, da anni abbiamo iniziato una specie di “caccia al tesoro” cercando di scovarne il più possibile.

Una delle più belle e anche facilmente raggiungibili è la cascata Fermona a Ferrera di Varese.

Negli ultimi anni è stato sistemato l’ultimo tratto del sentiero attrezzandolo con delle scale, in questo modo la discesa a riva risulta comoda e sicura. E’ comunque consigliato utilizzare calzature adatte a percorrere sentieri, in quanto la prima parte della discesa è un po’ sconnessa.

Sotto la cascata si forma un piccolo laghetto dove in estate è anche possibile fare il bagno, se non vi fate fermare dalla temperatura dell’acqua che è decisamente fredda.

Per approfondire:
Cascate in provincia di Varese

5. Arcumeggia

Incastonato nelle prealpi varesine tra la Valcuvia e la Valtravaglia esiste un piccolo borgo con una caratteristica molto particolare: le facciate delle case sono decorate da affreschi.

Il paese è Arcumeggia ed è stato dipinto alla fine degli anni 50 del Novecento da artisti nazionali e internazionali per cercare di attirare turismo e non far morire il paese.
Ad oggi si contano più di 150 dipinti sparsi sulle case del villaggio.

Per approfondire:
Arcumeggia: il borgo dipinto

6. bidonvia di Laveno Mombello

Un’esperienza da provare è la bidonvia di Laveno Mombello che vi porta dal livello del Lago Maggiore a Poggio S.Elsa ad un’altezza di 950 metri.
Una volta saliti in quota godetevi la vista sul lago Maggiore oltre che sul lago di Varese e il massiccio del Campo dei Fiori. 

Se volete una visuale migliore seguite le indicazioni per il Sasso di Ferro (1082m). Non è raro assistere alla partenza dei voli in deltaplano e parapendio da poggio S. Elsa. 

Volete raggiungere Poggio S. Elsa senza utilizzare la bidonvia? Potete utilizzare il sentiero che parte da Casere.

Per approfondire:
Lago Maggiore: 5 punti panoramici tra Piemonte e Lombardia

7. Santa Caterina del Sasso

L’eremo di Santa Caterina del Sasso si trova a Leggiuno, a strapiombo sul lago Maggiore.

L’inizio della costruzione viene fatta risalire al 1170 quando un mercante di Arolo salvandosi da un naufragio, fece voto a S. Caterina di Alessandria che si sarebbe ritirato per il resto della sua vita in preghiera in una grotta su quel tratto di costa. Il complesso monastico venne costruito tra il XIII e il XIV secolo. Nel corso dei secoli si sono succeduti molti ordini monastici, oggi è in gestione ai frati francescani.

Senza nulla togliere alla chiesa, il mio punto preferito è il portico di accesso.

Per raggiungere l’ingresso del complesso monastico bisogna scendere 270 gradini; in alternativa è possibile utilizzare un’ascensore scavato nella roccia (a pagamento). Dal 2019 anche l’ingresso è a pagamento.

8. Monteviasco

La particolarità di Monteviasco, piccolo borgo in Valcuvia, è quella di non essere raggiunto da strade.

L’unico modo, al momento, per raggiungere le case è salire i 300 gradini che partono dal parcheggio della funivia. Quest’ultima è stata installata nel 1989 ma è ferma dal 2018 a seguito di un incidente che è costato la vita al macchinista e in seguito non c’è stato più nessuno che ha voluto gestirla.


È posto a 925 metri di altitudine, oggi ci vivono solo 15 persone. Qui si è mantenuta intatta l’antica architettura con case in pietra.

Da non perdere anche i mulini di Piero, raggiungibili in pochi minuti di camminata dal parcheggio della funivia. 

9. grotta Remeron

In provincia di Varese non manca nulla, è presente anche una grotta aperta al pubblico.
La grotta Remeron é stata scoperta a inizio nel 1900 da Luigi Vittorio Bertarelli, uno dei soci fondatori del Touring Club Italia, e aperta per la prima volta al pubblico nel 1914 quanto il turismo era fiorente nella zona.

La grotta venne chiusa al pubblico negli anni ’50 ma continuarono le esplorazioni speleologiche.
Venne riaperta al pubblico solo nel 2004 grazie ad associazioni che ne hanno preso in mano la gestione. 

È visitabile durante la bella stagione accompagnati da guide. Il tratto aperto al pubblico è molto breve rispetto a quelli accessibili a speleologi esperti a causa della conformazione della grotta che si sviluppa per la maggior parte in verticale.

All’interno della grotta sono presenti due laghi, il più profondo dei due è utilizzato come bacino idrico per la città di Varese.

Per approfondire:
Campo dei Fiori: alla scoperta della Grotta Remeron

10. diga del Panperduto

Il Panperduto è una diga sul fiume Ticino nel territorio del comune di Somma Lombardo. La diga, e le opere collegate, furono progettate da Eugenio Villoresi e inaugurate nel 1884. Grazie a questa diga fu possibile instradare parte delle acque del fiume in due canali (Villoresi e Industriale) per riuscire a irrigare i terreni delle campagne a nord di Milano e ad alimentare delle centrali idroelettriche.

Oltre a partecipare alle visite guidate quest’area si presta a passeggiate a piedi o in bici lungo i canali grazie alla presenza della pista ciclabile.

In inverno qui abbiamo visto dei tramonti bellissimi.

Dopo aver letto questi dieci suggerimenti, vi è venuta voglia di venire a scoprire la provincia di Varese?
Conoscevate già questi luoghi?

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