croazia

Goli Otok e Otok Sv. Grgur

 Nel golfo del Quarnaro, tra le isole di Krk e Rab ci sono due isolotti ormai quasi disabitati ma che negli anni passati sono stati parte integrante della storia della Jugoslavia.
Si tratta di Goli Otok (isola Calva) e Otok Sveti Grgur (isola di San Gregorio) sedi di campi di internamento prima e di carceri in seguito.
Queste due isole non sono quasi mai presenti sulle guide turistiche, ne possiedo una discreta selezione (diciamo anche troppe per una persona normale) e solo su due vengono citate, su una in modo molto sommario.

Dalle spiagge di Lopar, sull’isola di Rab, si scorgono benissimo queste due isole che sono state usate come prigioni fino alla fine degli anni Ottanta.

Goli Otok dalla spiaggia Sahara a Lopar

Da Rab è possibile fare delle gite in barca che per visitare Goli Otok, e in alcuni casi anche Otok Sv. Grgur. A meno di possedere una barca privata questo è l’unico modo per raggiungerle, non ci sono traghetti che vi porteranno lì.

Goli Otok, letteralmente Isola Nuda, è un grande scoglio bianco su cui soffia la gelida bora in inverno ed è arsa dal sole in estate, condizioni che non permettono alla vegetazione di svilupparsi, condizioni da cui deriva il suo nome. E’ distante poco più di cinque chilometri dalla costa ma il braccio di mare che li divide è attraversato da forti correnti che rendono praticamente impossibile nuotare.
Queste caratteristiche hanno fatto si che venisse scelta dal regime di Tito nel 1948 come sede di un “campo di rieducazione politica”.

Sull’isola vennero incarcerati, spesso senza alcuna prova ma solo per il sospetto che la pensassero diversamente dal Partito Comunista di Jugoslavia, uomini e donne di ogni condizione sociale, quasi tutti comunisti-staliniani. Gli ospiti del campo non furono solo cittadini jugoslavi ma si contano anche comunisti italiani e conformisti istriani, per un totale di circa 17.000 persone.

Tutte le strutture presenti sull’isola sono state costruite dai deportati, quando i primi sono sbarcati sull’isola non c’era assolutamente nessuna costruzione. Per l’opinione pubblica Goli Otok era un complesso statale per l’estrazione del marmo, non un campo di internamento.
Non è presente nessuna fotografia o video dei campi e delle vittime, questo ha fatto sì che per la nostra cultura legata alle immagini, tutto ciò non fosse mai esistito. Ciò che avvenne sull’isola fino al 1956 è stato volutamente ignorato dalla storiografia e si scoprì solo molti anni dopo.

Finito il periodo del campi di internamento, in cui i prigionieri erano sottoposti ai lavori forzati, Goli Otok diventò una colonia penale maschile fino al 1988, quando venne abbandonata. Otok Sveti Grgur è stata, nello stesso periodo, una penitenziario femminile.

Se volete saperne di più qui trovate un racconto dettagliato di ciò che è avvenuto sull’isola in quegli anni, mentre qui potete leggere l’articolo di Repubblica del giugno 1992 quando venne scoperto il gulag.

Il pannello esplicativo al porto

Da quando è stata dismessa come penitenziario, non è cambiato nulla. E’ stata abbandonata e mai più utilizzata e, i quasi 30 anni di disuso, si vedono.
E’ un pensiero esagerato ma una delle prime cose che mi sono passate per la mente camminando per gli edifici abbandonati è stata “guarda bene dove metti i piedi o rischi di prendere il tetano” essendo tutto ruggine e malandato (forse le infradito non solo le scarpe migliori per quest’isola).

Arrivando con la barca vedete i primi edifici abbandonati.

Appena sbarcati troverete un trenino, il consiglio è quello di farci un giro in modo da avere un’idea di tutta l’isola. Noi non l’abbiamo fatto e nel tempo a disposizione, un’ora circa, non si riesce a vedere molto a piedi se non i primi edifici.
L’unico intervento che è stato fatto per il turismo è stato quello di posizionare delle targhe in cinque lingue diverse, riportanti la descrizione dell’edificio e la sua posizione sull’isola.
Il primo stabile che si incontra, sulla destra del porto, è quello che i prigionieri chiamavano “l’albergo“. Qui si trovava la direzione, l’amministrazione e l’ufficio dei referenti della prigione.
Come tutti gli altri edifici, è stato costruito con blocchi di pietra dell’isola scalpellati dai condannati.
l’albergo
Proseguendo la visita si incontrano altri edifici abbandonati; sembra di essere in quei paesi in cui c’è stata una calamità naturale e il tempo si è fermato.

Si raggiunge poi la zona degli impianti industriali dove i condannati lavoravano per 8 ore al giorno in uno dei tre impianti a seconda delle proprie capacità psicofisiche. Qui sorgevano un impianto per la lavorazione del legno, in cui venivano prodotti mobili per l’esportazione, uno per la lavorazione dei metalli e uno per la fabbricazione della pietra, nel quale si creavano piastrelle e blocchi di pietra per l’edilizia.

gli impianti industriali
Il primo edificio che i condannati vedevano era “la quarantena“. Il primo mese sull’isola lo trascorrevano qui per imparare le regole di comportamento e vi stavano nuovamente per un breve prima di andare via dal campo. In questo stabile veniva assegnata la matricola ai detenuti, ricevevano la divisa e venivano sottoposti a visita medica per stabilire le loro capacità psicofisiche. Accanto a questo edificio si trovava il piccolo ospedale dell’isola.
edificio della quarantena
Davanti all’edificio della quarantena si trova la Petrova rupa (il buco di Pietro) dove venivano torturati i condannati.
Petrova rupa
Tornando al porto e andando sulla sinistra si incontrano altri edifici: il centro bowling/cinema e l’edificio delle visite.
L’edificio delle visite è stato il primo ad essere costruito sull’isola ed è stato la sede dell’amministrazione fino al trasferimento nell’albergo.
l’edificio delle visite
l’interno

Per quanto riguarda Otok Sveti Grgur non si hanno molte notizie al riguardo se non che dal 1950 al 1988 è stato un penitenziario femminile e, anche qui, è ormai tutto in completa rovina.

E’ ancora visibile dal mare la scritta Tito scolpita nella roccia. Aguzzate la vista, e guardate nella parte spoglia della collina.

Credo che l’attrazione principale di questa isoletta siano i cervi che si avvicinano ai turisti per scroccare un po’ di cibo, per il resto non è nulla di particolare. Guardando i percorsi delle gite non l’ho più letta come tappa ma credo sia ancora presente.

cervi in mezzo ai cespugli

La visita a Goli Otok è stata abbastanza interessante, consiglio di leggere un po’ di storia su internet prima di partire in modo da comprendere al meglio cosa si sta visitando. Portatevi qualcosa per ripararvi la testa dal sole perchè di ombra ne troverete ben poca.

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